FILMATO UFO URZI 10 AGOSTO 2010
A cura di Giuseppe Garofalo & P.G. Caria.
Come già pubblicato a suo tempo, (link: https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi- celesti/2019/8133-astronave-extraterrestre-filmata-da-antonio-urzi-prima-parte.html – https://www.youtube.com/watch?v=zwo-Hpa_-_c ) Antonio Urzi il 10 agosto 2019, ci ha sorpreso con un ennesimo spettacolare video di un oggetto volante extraterrestre che si librava sopra i cieli della periferia di Cinisello Balsamo. Abbiamo anche detto che l’evento aveva avuto una ulteriore nota distintiva in quanto preannunciato da Giorgio Bongiovanni, il quale aveva avvisato Urzi che avrebbe filmato una nuova astronave color oro secondo anticipazioni che Bongiovanni stesso aveva avuto durante un contatto con queste intelligenze cosmiche. Le cose sono andate come sappiamo e questo strabiliante caso aggiunge una nuova perla alla già nutrita collana di fatti incredibili che hanno come protagonisti questi straordinari personaggi. Dopo le analisi preliminari, Giuseppe Garofalo ha completato da poco tutti gli esami sul video in oggetto e pubblichiamo i risultati che confermano la veridicità di quanto compare nei filmati. Desidero fare i miei più vivi complimenti e sottolineare la grande professionalità di Giuseppe Garofalo che con questa indagine ha davvero superato sé stesso.
DETTAGLIO STRUTTURALE
Uno dei primi dettagli inusuali colti da Garofalo durante le analisi sul video realizzato da Antonio Urzi il 10 agosto 2019, è un apparato particolare che si nota al lato della cupola centrale alla base dell’oggetto. Dai vari fotogrammi esaminati si evince che questo apparato ruota in senso orario lungo i bordi della cupola centrale con molta lentezza ma è sufficiente per apprezzarne lo spostamento.
SEQUENZA DEI VIDEO DEL 10 AGOSTO 2019
Il giorno 10 Agosto 2019 a Cinisello Balsamo (MI) il testimone Antonio Urzi realizza una serie di clip video di un Oggetto Discoidale di apparenza metallica con la sua Camera Semi-Professionale Canon EOS 60D, munita di Teleobiettivo 10/10.000 mm. Pur essendo una ripresa realizzata con un cavalletto professionale, il forte ingrandimento sensibilizza notevolmente la ripresa, rendendola traballante, inoltre il Tele-Zoom non è accoppiato elettronicamente alla macchina fotografica e la messa a fuoco viene eseguita manualmente con tutte le problematiche del caso.
PUNTO ESATTO DELL’AVVISTAMENTO
Il luogo di osservazione e di ripresa è situato nella zona Industriale di Cinisello Balsamo, nella periferia di Milano. Dai capannoni adiacenti si scorgono in lontananza i palazzi, evidenziati nella composizione delle immagini soprastante, che distano in linea d’aria oltre 600 metri dalla postazione in cui si trovava Antonio Urzi con l’attrezzatura per le riprese.
POSIZIONE DI RIPRESA E DISTANZA IN LINEA D’ARIA DELL’OGGETTO
Le misurazioni ambientali eseguite con Google Earth e con altri programmi specifici, fanno si che la distanza in linea d’aria dal luogo di ripresa, situato in Via Giovanni Paisiello n° 99, rispetto al posizionamento del Disco metallico, risulti essere approssimativamente di 687 metri e a 316°. Il Disco si trova spostato sulla destra rispetto ai Palazzi A e B, esegue dei movimenti (indicati con la freccia rossa nella prima immagine sopra) in prossimità del palazzo C ad una quota stimata di oltre 400 metri.
RILEVAMENTO AZIMUT ED ELEVAZIONE DEL SOLE TRAMITE COORDINATE GEOGRAFICHE:
Il luogo dell’avvistamento è Cinisello Balsamo, Comune densamente popolato della città metropolitana di Milano, è situato nell’alta pianura Lombarda al margine meridionale della Brianza, nella zona Parco Nord, nell’area che va da Via Nicolò Paganini e Borgo Misto fino a Sant’Eusebio.
Coordinate geografiche di seguito indicate, il giorno 10 Agosto 2019 alle ore 13.15:
L’applicazione degli strumenti di misurazione Solare (SunEarthTools), in relazione ai parametri del momento in cui è accaduto l’evento, hanno riportato i seguenti dati:
Elevazione: 59.87 ° – Azimut: 173.48°
Questi valori sono essenziali per il calcolo ambientale dell’interazione solare con l’oggetto che appare nei video girati da Urzi..
GRADI DI ELEVAZIONE ED AZIMUT SOLARE NEL CONTESTO DELLA RIPRESA
Le misurazioni confermano che il posizionamento del disco metallico corrisponde effettivamente all’interazione del sole sulla sua superficie, in riferimento all’elevazione e ai gradi di azimut solare. Vediamo infatti, che esso crea dei fuochi di riflesso ben circoscritti e delle zone d’ombra piuttosto nette, in modo omogeneo e coerente con il contesto ambientale del luogo in esame e dei tempi in cui è stata realizzata ripresa.
Data e ora originali di realizzazione del Filmato:
CONCLUSIONE:
Da tutte le misurazioni tecniche e dai riscontri incrociati, si può concludere che le sequenze video ritraggono un oggetto realmente presente in quel luogo e a quell’ora, posizionato a oltre 400 metri dal suolo, che in rapporto alle coordinate e alle informazioni presentate, veniva influenzato dal sole in perfetta coerenza con i calcoli riscontrati, in base alla sua Elevazione pari a 59.87° e con Azimut pari a 173.48°.
ESAME DEI METADATI DEI FILMATI
Rilevamento dei Metadati con tecnologia Exif-Tools direttamente dal database della fotocamera:
Settore Exif: conferma che la marca ed il modello dell’Apparecchiatura utilizzata per la ripresa video era una fotocamera Canon EOS 60D.
La lettura dei metadati in modo “Composite” di un Video che non ha subito nessuna alterazione grafica e manomissione in post-produzione, è verificabile assieme alle sue informazioni in:
Create Date Date/Time Original e Modify Date
Come è possibile vedere, i valori sono identici, inoltre è del tutto assente il File XMP, che implicherebbe per sua natura l’utilizzo di programmi di CGI in Adobe, cioè di Computer Grafica Digitale.
Questo programma attua una scansione approfondita del database Video, permettendo di rilevare l’utilizzo di Programmi di ritocco grafico avanzato, Sistema Operativo, la Directory di svolgimento, le Tipologie dei Software, la History dell’elaborazione grafica ed infine l’ID del Creatore grafico.
CONCLUSIONE:
La scansione del Database non ha rivelato tracce di utilizzo di programmi di Computer Grafica. Le informazioni risultano quindi essere originali e non manipolate digitalmente.
SCAN ANALITICO – MISURAZIONE DENSITOMETRICA
La misurazione dei valori di assorbimento della luce in una determinata banda di colore serve per calcolare il valore di densità di determinate aree, i volumi e i perimetri. Misura inoltre i valori di differenza di luminanza e assorbimento tra il/i soggetto/i presi in esame.
Schema dei valori:
Quindi, se in una determinata zona, la densità (assorbimento) si presenta maggiore, di conseguenza minore è la sua riflettanza/luminanza.
Scansione densitometrica
Frame Video 01
L’Area analizzata ha un valore di 5788 e i dati di densità complessiva sono:
Mean 49.11 Mode 28.00
Scansione densitometrica
Frame Video 02
L’Area analizzata ha un valore di 6006 e i dati di densità complessiva sono:
Mean 55.25 Mode 35.00
La variazione dei valori nella misurazione sta ad indicare che il Soggetto in questione non è statico, ma che il sole interagisce con esso in modo diverso in base al dinamismo del Disco Metallico.
Il calcolo densitometrico, in questo caso specifico, rientra nella porzione di massimo assorbimento: Max 0 – 84
Questo significa che l’area selezionata ha una struttura con notevole assorbimento e con scarsissima riflettanza (luminanza) che si presenta circoscritta, determinando così che l’oggetto ha una dimensione considerevole. Difatti le zone d’ombra sono l’ 81% della superficie, nel restante 19% è presente il riflesso solare. Questi sono tutti valori riscontrabili con oggetti che hanno un volume notevole e con diametri corrispondenti a diverse decine di metri.
In un modellino di piccole dimensioni i valori sarebbero completamenti diversi ed opposti.
Valori densitometrici a confronto:
Modellino di piccole dimensioni vs Oggetto Reale
Il Modellino in Fig.A è del tutto illuminato dal sole, non presenta zone d’ombra nette, mancano del tutto le zone concentriche dei fuochi del riflesso solare. È pienamente inglobato dalla luce su tutta la sua superficie e la misurazione di densità è medio/bassa, pari a 140. Sintetizzando, è molto illuminato ma non emette luce propria; il sole si riflette su tutta la superficie in modo omogeneo e la percentuale di luminanza è di oltre il 55%.
L’Oggetto Reale in Fig.B si presenta con ben tre zone concentriche di riflesso solare (fuochi) e altre due zone di bagliore solare, il tutto nettamente circoscritto e con zone d’ombra nette, ben distinte e contrastate rispetto alle zone illuminate.
Complessivamente, la zona di riflesso solare ammonta ad una percentuale del 22 %, mentre il restante 78 % è in ombra.
Questi dati sono del tutto uguali a quelli emersi dalle analisi del disco filmato da Antonio Urzi il 10 Agosto 2019; quest’ultimo, però, avendo zone di riflesso più ridotte, è considerato essere di volume più grande.
CONCLUSIONE:
L’analisi Densitometrica ha riscontrato dei parametri e dei valori di misurazione di densità elevata. Dal suddetto riscontro si evince che l’Oggetto immortalato tramite Video realizzato il 10 Agosto 2019 da Antonio Urzi, presenta tutte le caratteristiche di interazione con la luce solare riscontrabili in Soggetti, Strutture, Apparati e Veicoli che hanno un volume considerevole, cioè di dimensione /superficie molto grande. Per cui escludiamo a priori Oggetti di piccole dimensioni, tipo modellini e prototipi di qualsiasi genere in scala ridotta che, diversamente, presenterebbero una densità medio-bassa ed una interazione del tutto differente e con la luce del sole.
STUDIO DELL’ILLUMINAZIONE ED INTERAZIONE CON LA LUCE SOLARE (FUOCHI E RIFLESSI)
Sottoponendo i frame video a diverse elaborazioni integrate per evidenziare maggiormente le zone di elevata interazione e concentrazione della luce solare, emerge con maggiore chiarezza come l’oggetto presenti delle porzioni ben delineate e localizzate, di riflesso solare chiamate “fuochi”. I fuochi principali, dovuti alla forma ad anelli concentrici di diverse misure del Disco, sono tre e diminuiscono gradualmente di intensità e dimensione a seconda della zona di interazione con lo stesso e in base all’inclinazione dell’irradiazione solare, in concomitanza con le diverse posizioni relative assunte in volo dall’oggetto.
Oltre ai punti di riflesso ben evidenti sulla struttura presumibilmente metallica, è inoltre possibile identificare, nella parte bombata sottostante dello scafo, una zona più chiara ed un’altra più scura.
Le differenti colorazioni riteniamo siano dovute al riflesso del panorama sottostante sulla superficie specchiata del disco. La parte scura sulla cupola inferiore ha una chiara sagoma geometrica a forma di parallelepipedo, il che indica si tratti del riflesso di un edificio sottostante. Le elaborazioni successive confermano l’evidente interazione solare localizzata in porzioni ellissoidali graduali nelle loro dimensioni. Questo è un effetto che fisicamente si manifesta quando un determinato oggetto sospeso in quota viene illuminato dal sole: la luce non riesce ad avvolgerlo interamente a causa delle notevoli dimensioni del suo volume e superficie, creando così zone di ombra nette, zone più circoscritte illuminate e altre con illuminazione più sfumata, dando così prova certa della notevole grandezza dell’oggetto e della sua reale interazione con gli elementi fisici presenti nel contesto ambientale delle riprese.
Ingrandimento del particolare preso in esame, appositamente elaborato con filtri specifici.
CONFRONTO DIRETTO CON IL FILMATO REALIZZATO DA ANTONIO URZI IL 17 APRILE 2018.
Anche in questo caso è possibile appurare la presenza di tre fuochi principali, di zone d’ombra nette e di altre porzioni con sfumature più graduali. In sintesi, queste peculiarità sono delle caratteristiche inconfutabili riconducibili a precise leggi fisiche, appartenenti ad un Apparato/Corpo che si trova sospeso in quota e con forma discoidale, che è di dimensioni ragguardevoli con un diametro valutabile in decine di metri.
I riflessi del sole sulla superficie del Disco interessano porzioni molto delimitate e focalizzate: situazione che si viene a creare in presenza di oggetti aventi una grande superficie. I suddetti riflessi (fuochi) coincidono con l’ubicazione dell’Oggetto rispetto all’elevazione e all’ azimut del sole, come è possibile verificare dallo schema dell’irradiazione solare, nella ricostruzione ambientale del punto in cui si trovava il disco. Le porzioni di superficie in ombra netta e più sfumate, sono la naturale conseguenza della forma Discoidale bombata in rapporto all’inclinazione rispetto alla luce del Sole.
SCHEMA RICOSTRUZIONE AMBIENTALE TRAMITE L’UTILIZZO INCROCIATO DEI SOFTWARE STELLARIUM, GOOGLE EARTH E GOOGLE MAPS STREET.
Questa ricostruzione riporta fedelmente il posizionamento del Sole ad Ovest, il suo azimut (173.48°) e la sua elevazione (59.87°), il giorno 10 Agosto 2019 alle ore 13.15, in contemporanea alla ripresa dell’Oggetto Discoidale posizionato a Nord, sopra la città di Cinisello Balsamo alla
Lat: 45.5672293 e Lon: 9.2189545.
Dal luogo di effettuazione della ripresa, ubicato nella zona Industriale di Cinisello, in Via Paisiello 99, si notano in lontananza ed in linea d’aria, tre edifici che abbiamo denominato come Palazzo A, B e C. Il Disco si trova a 125° alla sinistra del Palazzo C, ad una quota stimata di oltre 400 metri.
ELABORAZIONE MAPPATURA DEI PIXEL
Utilizzando il filtraggio in “Enhancement Detect Structure Cadastral” spicca la perfetta integrazione ed interazione del tessuto dei pixel sia nella localizzazione generale che locale, l’Oggetto in primo piano è perfettamente integrato con lo sfondo del cielo. I pixel presentano identica struttura e caratteristiche policromatiche: fattore che evidenzia come il Disco esista in concomitanza all’Atmosfera circostante o ambientale. In ultima analisi, non esistono tracce di post-produzione digitale; risultano del tutto assenti le trame di sovrapposizione video attraverso software di elaborazione, mentre l’ambiente della struttura dei pixel che produce l’immagine, ha un dislocamento armonico caratteristico delle riprese genuine non manipolate in post-produzione. In sintesi, il Disco è stato immortalato in contemporanea con la ripresa del paesaggio, cioè era
fisicamente presente nell’ambiente mostrato dalle immagini.
Le analisi eseguite su altri filmati generati utilizzando la stessa apparecchiatura di ripresa, presentano le stesse identiche caratteristiche nella costituzione della mappatura dei pixel.
ESAME E RILEVAMENTO DEL CONTORNO/BORDI, OPERATORE LAPLACIANO E SIMILARI Filmati esaminati: MVI_8371 & MVI8380.MOV
Link https://youtu.be/sLDPJv99ux8
Il filtraggio con Operatore Laplaciano di Gaussiana (LOG), serve per estrarre informazioni sulla caratteristica dei bordi, i quali, nel caso in esame, si presentano molto sottili e con una leggera sfumatura.
Il ridotto spessore dei bordi è una caratteristica evidente anche nel filtraggio in negativo dello stesso fotogramma.
Il ridotto Contorno/bordo si presenta oltre che molto sottile, anche con la sfumatura perfettamente integrata nella struttura; con un altro filtro specifico si evidenzia maggiormente la sottigliezza dello spessore del bordo che, in questo caso, è ben evidenziato rispetto al corpo del disco. Il procedimento del rilevamento dei bordi/contorni perimetrali dell’apparato, sito in ambiente aperto, rivela che il medesimo è molto distante dal punto di ripresa, dato indicato dalla sfumatura del bordo che è, appunto, nettamente sottile. Questo ci dà informazioni sulla sua grandezza effettiva, che è considerevole e valutabile in qualche decina di metri, si stima almeno 40/50 metri.
Nel rilevamento del contorno/bordi di un modellino in scala ridotta si può notare che il contorno è netto, senza sfumature – segno di vicinanza -, mentre lo spessore è molto marcato, il che equivale ad un oggetto abbastanza vicino alla fotocamera e di piccole dimensioni.
Confronto diretto del rilevamento bordi tra Oggetto Discoidale e Modellino in scala:
Dall’ingrandimento della porzione analizzata è possibile notare ed apprezzare con chiarezza la differenza della sottigliezza e della sfumatura del contorno, che presenta il disco originale e, lo spessore e la sfumatura assenti del bordo nel modellino.
Anche con questo Programma specifico, ”Rivelatore dei Bordi Laplaciano”, il bordo risulta essere molto sottile, incostante, tratteggiato e sfumato; tutte caratteristiche riscontrabili quando si analizza un Oggetto distante e di grandi Dimensioni.
ULTERIORI CONFRONTI TRA ALTRI OGGETTI REALI FILMATI DA ANTONIO URZI E UN MODELLINO
Nelle immagini ottenute dalle analisi di un modellino, oggetto a sinistra nell’immagine sopra, e altri oggetti reali filmati da Antonio Urzi, è evidente la differenza dei bordi ottenuta con il filtraggio: bordo spesso e netto nel modellino a sinistra, e più sottile e sfumato nei due oggetti volanti a destra.
Rilevamento bordi velivoli convenzionale con comparazione ambientale:
Nell’immagine sopra è possibile vedere il comportamento del filtro “rilevamento bordi” con oggetti convenzionali. Nell’immagine a sinistra vediamo un centro abitato ripreso dall’alto e un aereo nel cielo, evidenziato dentro il riquadro giallo. Aereo che viene riportato ingrandito nel riquadro centrale in alto nell’immagine. Si vede nitidamente come i bordi degli edifici siano notevolmente più spessi di quelli visibili nell’aereo, anche nel riquadro con l’ingrandimento.
Nella parte destra dell’immagine si vede, a sinistra in basso, lo spigolo di un edificio e in cielo, in alto a destra, un aereo in volo. Anche qui apprezziamo chiaramente come il bordo dell’edificio sia di spessore più grande rispetto ai bordi dell’aereo.
Nell’immagine composita qui sopra, riproponiamo i soggetti visti prima e in più, sulla destra, il disco filmato da Antonio Urzi il 15 aprile 2015 (https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2015/5973-astronave-extraterrestre-filmata-da-antonio-urzi.html). È evidente la grande differenza di spessore tra il bordo degli aghi di pino, nelle riprese originali vicino all’operatore, e il disco volante che si trovava in cielo a notevole distanza.
CONCLUSIONE:
Anche quest’analisi ha dato riscontro affermativo, dimostrando che la ripresa Effettuata il 10 Agosto 2019 ritrae un Velivolo Sconosciuto. Dal procedimento del rilevamento dei bordi, l’Oggetto risulta distante e mostra le proprietà perimetrali di un Oggetto di elevate Dimensioni.
ASPETTO REALE DEL DISCO
In conclusione di questo lungo e superlativo lavoro analitico realizzato dal Giuseppe Garofalo, desidero aggiungere un altro curioso ma rilevante dettaglio rivelato stavolta da Giorgio Bongiovanni. Dettaglio che gli hanno spiegato gli stessi extraterrestri, ed è che l’oggetto, così come lo si vede nei filmati, è capovolto. La cosa è stata fatta intenzionalmente dagli ET per permetterci di vedere nel dettaglio la reale struttura della nave.
Sappiamo che le astronavi extraterrestri generano una loro gravità locale per cui gli occupanti all’interno non risentono delle posizioni relative che assumono rispetto alla superficie del pianeta in cui stanno operando. Nell’immagine sotto vediamo, a sinistra, la posizione in cui è stato filmato il tracciatore magnetico, l’UFO, a destra il senso reale dell’oggetto.
Con questo nuovo eccezionale video di Antonio Urzi, i Fratelli di altri mondi segnano una nuova importantissima tappa del programma “DAL CIELO ALLA TERRA” che, a parer mio, indica vicino il momento del grande contatto con l’umanità della Terra. Considerando lo stato attuale della società e dello stesso pianeta, ritengo che la fiducia negli esseri umani di realizzare un cambiamento positivo va rapidamente scemando ma, agli operatori del bene, non manca il conforto e la consolazione di una presenza che rappresenta una certezza assoluta di salvezza.
Giuseppe Garofalo & P.G. Caria, 21 Gennaio 2020