Cari amici, vi presento un intervento del 26 settembre 2021 al trentaquattresimo convegno “La ricerca infinita”, promosso dalla giornalista D.ssa Paola Giovetti, dalla D.ssa Edda Cattani, presidente della casa editrice Edizioni Mediterranee, e dal Dott. Gianni Canonico, Direttore di Hermes Edizioni.
Ospite d’eccezione del convegno era Giorgio Bongiovanni, che ha chiuso la tre giorni con un magistrale intervento in collegamento. Bongiovanni è “lo stimmatizzato di Floridia”, con una missione affidatagli direttamente dalla Madonna a Fatima nel 1989 e che si può sintetizzare in tre punti fondamentali: divulgare il terzo segreto di Fatima (taciuto dalla Chiesa Cattolica), diffondere nel mondo le prove della visita extraterrestre e la natura messianica annessa a questa realtà e additare l’Anticristo attraverso la lotta alla mafia, promuovendo attivismo sociale ed opere pragmatiche a favore della vita. Queste tre importantissime aree svolgono tutte una funzione complementare all’interno della sua missione principale: annunciare il secondo ritorno di Cristo.
Bongiovanni ha dato un messaggio come sempre importantissimo e fuori dagli schemi umani: “Oggi vi parlo di quello che potrebbe essere in apparenza un paradosso: siamo in un mondo di grande sofferenza e tristezze, ma io dentro mi sento felice e positivo anche se esteriormente faccio un lavoro che ha a che fare con una realtà difficile come la mafia. Mi sento felice perché credo di avere realizzato il messaggio che sto portando avanti e che voglio condividere con voi: dobbiamo essere positivi e felici malgrado tutto perché se siamo qui oggi insieme e parliamo di argomenti universali e spirituali, siamo dei privilegiati. Ho realizzato attraverso le mie esperienze mistiche e di vita laica che siamo eterni. Se tutti realizzassimo che la morte non esiste e che la vita continua, sarà più facile vivere con gioia questo passaggio sul nostro pianeta; un passaggio che dobbiamo vivere con il massimo dell’amore possibile, nel bene, nella fratellanza e ovviamente con senso di giustizia. Guai se non ci fosse la giustizia!”.
Sul segno delle Stimmate ha così commentato: “Credo in questo segno che porto, così come credo nei segni celesti e nelle apparizioni di cui sono state testimoni anche altre persone nel mondo ma penso che questi segni divini e mistici non siano la prova dell’esistenza di Cristo e del soprannaturale. Ritengo invece che siano un dono e una grazia che il Signore ci fa. Ho capito che la vera prova dell’esistenza di Dio è l’azione… Ho capito che Gesù Cristo non era il Messia perché faceva miracoli. Le sue guarigioni e i segni prodigiosi che dava erano un dono e una grazia offerta agli uomini ma non una prova dell’esistenza del soprannaturale perché la vera prova che Lui era il Figlio di Dio sono state le sue azioni. Queste sono state il suo tratto distintivo.
Cristo ce lo ha insegnato. È Lui che ha ispirato tutta la mia missione e che mi ha dimostrato di essere il Figlio di Dio quando nel Getsemani ha avuto paura, ha tentennato, è stato arrestato e non si è opposto ed è andato incontro alla crocifissione. Ha dimostrato di essere il Figlio di Dio non per i suoi miracoli, che sono stati dei doni, ma perché si è fatto uomo, non si è opposto alle guardie che andavano ad arrestarlo, si è rivolto al Padre dicendogli di allontanare il calice amaro che lo attendeva. Non credo che esista un Dio senza Cristo. Cristo senza Dio può anche esistere ma Dio senza Cristo no. Accogliete questa mia provocazione filosofica che in realtà nasconde una profonda riflessione che vi invito a fare.”
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