“LE INTERVISTE DI PIER GIORGIO CARIA”
Intervista al Dott. Carlo Palermo
Uno dei miei ultimi lavori, certamente tra i più intensi e significativi, è l’intervista che ho condotto a Carlo Palermo a fine anno scorso. L’ex magistrato ha raccontato, in un’ampia e approfondita intervista suddivisa in tre parti, l’importanza di alcune carte sequestrate a Trento ad inizio anni ’80 e cosa è riuscito a scoprire in merito, solo a distanza di decenni, unendo i tasselli mancanti di tale inchiesta, su quello che ha definito come “governo del pianeta”.
Tutto cominciò il 30 marzo 1983, quando in qualità di giovane sostituto procuratore a Trento (oggi avvocato), fece sequestrare un numero non precisato di documentazioni relative a un’inchiesta avviata tre anni prima su un vasto traffico di armi e droga che coinvolgeva uomini della P2 e servizi segreti, criminali comuni, mafiosi ed affaristi di vario genere.
Si tratta di carte che si legheranno a doppio filo con la sua storia e con l’attentato che due anni più tardi, il 2 aprile 1985, avrebbe dovuto mettere la parola fine alla sua vita e al suo lavoro di indagine a Trapani, dove nel frattempo era stato trasferito.
“Quando entrai in possesso di quella documentazione ebbi la percezione completa e totale della sua importanza”, ha affermato Palermo. “Si trattava di una marea di carte da cui risultavano traffici di armi pesanti, anche nucleari, con l’indicazione diretta delle massime responsabilità governative in capo alle fabbriche degli armamenti mondiali che mi fecero rendere conto che erano il governo della guerra. Il governo planetario”.
L’avvocato ha poi detto di essersi “reso conto della stretta connessione tra questi fatti e la massoneria, in particolare la P2 sulla quale da pochissimo tempo era emersa la possibilità di un’indagine, visto che rimonta al 1981 il rinvenimento degli elenchi dei magistrati di Milano e l’istituzione della Commissione Anselmi in Parlamento”. “Io sequestro questo materiale proprio nell’immediatezza dei fatti”, ha spiegato.
Ma poi nel 1984 venne fatta interrompere l’indagine e gli atti gli vennero sottratti.
“Quella interruzione che subì ha condizionato la storia mia, ma anche la storia nazionale e internazionale – ha affermato Carlo Palermo -. Perché a quell’epoca io, con un anticipo rispetto ai tempi, avevo raccolto prove documentali che fotografavano la situazione mondiale del traffico di armi, intrecciati a quello della droga e del petrolio e con una vastezza che andava di gran lunga al di là degli inquadramenti che apprenderemo solo successivamente”. Carlo Palermo accese infatti i riflettori sulle strutture come Gladio e Stay Behind, che vennero ammesse da Giulio Andreotti solo anni più tardi, dopo la caduta del muro di Berlino.
Buona visione!
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