STRAORDINARIO AVVISTAMENTO UFO A FERRARA
PG Caria.
Il 21 febbraio 2019 ricevo via mail, da un amico, tre straordinarie foto di un oggetto volante non identificato, un “UFO”, fotografato nei cieli della periferia di Ferrara.
Gli scatti sono stati realizzati il 19 febbraio 2019, verso le 15.30 del pomeriggio, da un conoscente del mio amico, di cui anche io conosco il nome.
Foto 1
La prima foto mostra un paesaggio periferico, con un selciato in sampietrini di cemento in primo piano e con edifici di tipo commerciale-industriale sullo sfondo, dietro una fila di alberi ancora spogli delle foglie. In cielo si distingue nitidamente, sullo sfondo del cielo terso e senza nuvole, un oggetto discoidale, di color bronzo scuro apparentemente metallico, con un forte riflesso solare sul lato sinistro.
Foto 2
La seconda foto, scattata evidentemente aumentando lo zoom sull’oggetto, mostra l’UFO di dimensioni maggiori e con maggior nitidezza, con il solo cielo a fare da contorno all’eccezionale mezzo volante.
Foto 3
Nella terza foto ritroviamo il paesaggio della prima foto, ma stavolta è presente una persona che abbiamo saputo essere un’amica del testimone autore degli scatti.
Tre foto davvero straordinarie, tra le migliori degli ultimi tempi, per cui mando subito le istantanee al caro amico e collaboratore Giuseppe Garofalo per l’esecuzione delle analisi al computer, indispensabili per convalidare che non si tratti di una manipolazione realizzata con software di grafica tipo Photoshop. In effetti, Garofalo aveva già ricevuto gli scatti prima di me, ma non in versione originale, quindi inutili per poter realizzare delle analisi complete. Dopo una prima rapida verifica che indica trattarsi, molto probabilmente, di scatti autentici, Garofalo si mette in contatto con il testimone autore degli scatti per conoscere i dettagli dell’evento. Il testimone dichiara di preferire il mantenimento dell’anonimato per riservatezza e per tutelare il suo lavoro, perciò, seppur a malincuore, dobbiamo accettare e rispettare la sua decisione.
Aggiungo che già anni fa, la stessa persona fu autore di un video altrettanto eccezionale, ma essendo andato rovinato il filmato originale e non potendo quindi eseguire analisi, decidemmo di non pubblicarlo.
Nel suo racconto dell’evento di quest’anno, afferma di non aver potuto realizzare un video a causa della condizione di bassa carica della batteria del cellulare, per cui è riuscito ad eseguire solo i tre scatti mostrati in questa relazione. Ha inoltre affermato che la sensazione che gli trasmetteva l’oggetto era di grande pace e profondo senso di amore e comunione con il creato, sentimenti che ha voluto vivere senza dare troppo peso a realizzare ulteriori foto per non distrarsi ed uscire da questa forte e profonda emozione. Questo è un dato interessante che, come ricercatore, ho potuto constatare sia personalmente che in vari altri casi simili come, ad esempio, nella testimonianza di Antonio Urzi, il cui materiale è ormai famoso in tutto il mondo.
Effettivamente, questi tre scatti hanno le caratteristiche di nitidezza e qualità delle immagini a cui Urzi ci ha abituato da anni. Una volta che Giuseppe Garofalo ha potuto terminare le accurate analisi sulle tre foto, abbiamo la prova definitiva che si tratta di materiale originale non manipolato, una ennesima, importante testimonianza che le meravigliose astronavi dei Signori dello spazio, solcano i nostri cieli in attesa che giunga il momento, da noi e tante altre persone tanto atteso, del loro atterraggio massivo. Abbiamo anche individuato le coordinate del luogo dell’avvistamento (44°46’56.38″N – 11°22’18.96″E) che messe su Google Maps e su Street view, risultano coerenti con il panorama visibile nelle foto dell’UFO. Vediamo, infatti, in alto a destra, i capannoni visibili nelle due foto e il luogo in cui si trovava il testimone indicato dal segnaposto rosso.
Foto 4
Foto 5
La foto scattata dalla strada mostra chiaramente i capannoni e il selciato di sanpietrini di cemento, luogo da cui sono stati eseguiti gli scatti.
Mi congratulo con Giuseppe Garofalo che, una volta di più, ha dimostrato la sua serietà e grande perizia nel prezioso e fondamentale lavoro di analisi. Ringrazio di cuore anche l’amico che mi ha mandato gli scatti originali, non divulgo pubblicamente il suo nome per evitare che si possa arrivare all’autore degli scatti e inficiare così, la sua volontà di anonimato. Spero che sia nuovamente visitato da questi fantastici mezzi e che la prossima volta possa darne testimonianza.
PG Caria 19.02.2019
ANALISI UFO FERRARA FEBBRAIO 2019
di Giuseppe Garofalo
01 CONFRONTO FOTO OGGETTO
Dal confronto diretto del disco presente nei tre scatti, emerge che l’UFO non è statico, ma che cambia posizione inclinandosi di diversi gradi, modificando così le dimensioni del riflesso solare sullo scafo, indicando che non si trata di un oggetto piatto, ma che ha un suo spessore bombato/convesso.
02 MAPPATURA PIXEL
Dalla scansione della mappatura dei pixel emerge che il dislocamento dei pixel è omogeneo; sia lo sfondo che il Soggetto presentano la stessa coerenza strutturale, non emergono tracce di sovrapposizione e di post-produzione grafica.
03 ESAME LIVELLI DI ERRORE (ELA)
Non risultano livelli di errore nel confronto tra l’oggetto discoidale e il paesaggio sullo sfondo, l’UFO è perfettamente integrato nell’ambiente. Inoltre, l’assenza totale di incongruenze tra i vari Soggetti: Disco – Persona – Ambiente – Edifici, conferma che la foto non è frutto di manomissione in grafica computerizzata, cioè non ha subito nessun processo informatico di modifica.
04 ESAME RUMORE DI FONDO
L’elaborazione per il rilevamento del rumore di fondo dell’immagine si presenta del tutto normale, senza picchi focalizzati di elevata intensità; in conclusione l’immagine non presenta manipolazioni dovute ad un trattamento grafico di modifica.
05 CONFRONTO PIXEL
Il confronto diretto della composizione dei pixel nei diversi elementi presenti nella foto: disco, persona e sfondo, evidenzia che il dislocamento dei pixel risulta della stessa natura; hanno una identica impronta costitutiva, senza sbavature, irregolarità e piani sfalsati, nessuna perdita apparente d’informazione. Risulta evidente anche la scarsa qualità dell’immagine dovuta al tipo di apparecchiatura utilizzata.
06 VERIFICA DEI METADATI
Dalla lettura dei metadati, tramite tecnologia ExifTool, non è emersa nessuna traccia dell’utilizzo di software di fotoritocco. Non è presente la voce XMP, che solitamente compare in concomitanza all’impiego di programmi di post-produzione grafica, mentre il dato significativo di originalità emerge nell’informazione Composite, dove Data di Creazione – Data e Tempo Originale – Data Modifica hanno la stessa identica dicitura temporale: 2019:02.19 15:37:14.80 Questo significa che l’immagine è genuina!
07 DENSITOMETRIA
La misurazione densitometrica mirata dell’Oggetto Discoidale, mette in risalto che i valori di intensità/densità, cioè il grado di assorbimento della luce è elevato (48.3 – 40), valore significativo di un oggetto con bassa riflettanza, difatti la zona illuminata rispetto a quella in ombra/scura, è ridottissima e focalizzata nel bordo esterno, nella zona dove si vede il fuoco di riflesso solare. Questo significa che il Disco ha un volume di grandi dimensioni.
08 ANALISI DEI BORDI
L’analisi dei bordi eseguita con L’Operatore Laplaciano Gaussiano e in Sobel, ha confermato le consistenti dimensioni dell’oggetto discoidale. Il confronto con la scansione contorno/bordi degli edifici lontani, fa emergere che hanno lo stesso spessore e consistenza visiva, un dato che indica Soggetti Lontani nello Spazio in modo similare e che, di conseguenza, occupano un volume di notevoli dimensioni.
09 RAFFRONTO RIFLESSO SOLARE
Come abbiamo potuto constatare nella misurazione densitometrica, anche nel filtraggio localizzato del riflesso solare, emerge che questo è focalizzato e circoscritto, in una porzione ridotta rispetto alla superficie totale dell’oggetto che resta tutta in ombra. Questo indica che il volume effettivo è di grandi dimensioni, probabilmente si tratta di un oggetto di alcune decine di metri di diametro.
Analisi eseguite da Giuseppe Garofalo (nucleosirio@virgilio.it)